Palazzo Pitti oggi ospita al suo interno numerosi musei e gallerie
Palazzo Pitti
Luca Pitti voleva che la sua residenza fosse la più imponente della città. Pitti comprò tutte le case tra il suo nuovo palazzo e il sentiero della collina per costruire il Giardino di Boboli.
Un secolo dopo, Eleonora da Toledo, moglie di Cosimo I de’ Medici acquistò il palazzo e da quel momento e nei due secoli successivi il palazzo è stato ristrutturato e ampliato praticamente come lo conosciamo oggi. Con l'estinzione dei Medici, il ducato e il palazzo passarono nelle mani della famiglia dei Lorena e durante il XIX secolo Napoleone lo usò come residenza durante il suo dominio dell'Italia.
Il palazzo divenne proprietà della Casa di Savoia nel 1860, quando la Toscana divenne una delle province del Regno d'Italia. Il re Vittorio Emanuele II usò Palazzo Pitti come residenza mentre Firenze era la capitale d'Italia. Più tardi nel 1919, suo nipote Vittorio Emanuele III donò il Palazzo Pitti allo Stato italiano, che diventò così la sede di importanti musei della città.
Palazzo Pitti oggi ospita al suo interno numerosi musei e gallerie: la Galleria Palatina e gli Appartamenti Reali, la Galleria d’Arte Moderna, la Galleria del Costume, il museo degli Argenti, il museo delle Porcellane ed il Giardino di Boboli (un vero e proprio museo a cielo aperto).
Da Piazza Pitti inizia la zona pedonale ed è raggiungibile da Villa Carlotta in 10/15 minuti di passeggiata.